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Studio 21_Modulazione C-G_4/4


L'armonia della seconda frase di questo studio è uguale a quella della studio precedente.
Quella della prima prima frase è tutta in ton di C.

Am Bmb5 C G E7 Am D7 G
VI VII I V7 V7 I V7 I
Ton C Ton Am Ton G

Per la prima volta uso le terzine (di minime questa volta).
E trovo per caso qualcosa che sembra confusamente ad uno stilema da operetta a batt 6.

Mi piace come ne esco,
ma mi preoccupa vedere che nella mia scarsa esperienza di scrittura la prima ipotesi è sempre la migliore,
si insedia nella mia testa e non vuole saperne di ammettere un'alternativa.
Capisco che è una debolezza che andrà corretta perché esclude implicitamente
la possibilità di trovare soluzioni più soddisfacenti.

 

I due pentagrammi in basso, della partituta sotto, trascrivono il piano, quelli sopra il fagotto e l'oboe.
(La batt 13 richiede due oboe. Il secondo, una volta messo non ho più potuto toglierlo,
e questo è un esempio della tirannia del primo ascolto di cui scrivevo prima ).

Introdurre il fagotto e l'oboe implica un rallentamento del ritmo
e una loro organizzazione in note lunghe.
Mi piace la costruzione per voci autonome
in alternativa al modello voce principale - accompagnamento
e non vedo l'ora di affrontare i quaderni di contrappunto di Adrian.

Le ottave parallele tra fagotto e oboe, nell'ultima battuta, sono terrificanti
Me ne rendo conto solo adesso, ma invece di correggere preferisco andare avanti.

In questi giorni ho trovato uno studio di Adrian.
Era scritto su uno dei suoi quaderni di contrappunto
e non sugli album pentagrammati di cui faceva uso normalmente,
motivo che lo ha salvato dalla distruzione.

Il suo ascolto mi conduce sui sentieri del contrappunto,
l'altro modo di pensare la musica. Ci arriverò presto.


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