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12 lezione - la modulazione

Il procedimento inverso della cadenza è la modulazione.
Ovvero, se la cadenza serve per consolidare la tonalità di impianto,
la modulazione serve per allontanarsene ed entrare in una tonalità diversa.

Modulare vuol dire passare da una tonalità all'altra.
Contando tutte le tonalità maggiori e minori che abbiamo definito
diremo che partendo da qualsiasi tonalita è possibile modulare verso 23 tonalità diverse.

Queste 23 modulazioni si possono dividere in vicine e lontane.

La modulazione più vicina è quella al modo relativo del tono da cui si modula.
Ovvero la modulazione più vicina è quella tra C e Am, che viene definito come relativo minore di C.
E viceversa naturalmente tra Am e C, che viene considerato come relativo maggiore di A minore.

Poi, come abbiamo visto, sono considerati vicini i toni che presentano una sola nota differente tra una scala maggiore e l'altra delle due tonalità.

Visualizzati sul circolo delle quinte, che ordina le tonalità per similitudine,
i toni vicini a una tonalità data sono il primo in senso orario e il primo in senso antiorario.
Quindi nel caso di C le tonalità più vicine sono quella di G
(la scala di G ha sei suoni uguali alla scala di C
e solo F# è diverso, perchè nella tonalità di C il F è naturale cioè senza alterazioni ),

e il F (che si distingue dal C maggiore nel suo IV grado che è Bb e non B).
Inoltre sono considerate vicine alla tonalità di C anche le modalità relative minori di G e F.
(Em per il G e Dm per il F. Anche queste tonalità si raggiungono rapidamente da quella di C).

Infine possiamo considerare come rapida la modulazione tra C e Cm (e viceversa)
poichè le 2 tonalità hanno la dominante (G7) in comune.
Dalla tonalità di Cm sarà poi facile passare alla sua modalità relativa, il Eb maggiore.
E sempre grazie alla dominante comune sarà facile passare da Am a A (e il suo modo relativo F#m).

Ecco la rappresentazione grafica delle modulazioni vicine al C e dei loro modi relativi (cerchio azzurro),
dove è facile vedere che sono considerate vicine le tonalità del primo e del terzo circolo delle 5, in entrambe le direzioni, mentre sono definite lontane quelle del secondo circolo e tutte le altre.
Le modulazioni a tonalità lontane non sono proibite ma richiedono contesti più specifici
e modulazioni più elaborate.
Questa grafica ci mostra tutte le tonalità vicine a C e le loro modalità relative.

Pe motivi di chiarezza è conveniente definire il procedimento della modulazione
dividendolo in 4 momenti distinti:

il primo sarà quello della definizione della tonalità di partenza.
dove si potranno sentire le note che nella tonalità di arrivo sono differenti.
Per esempio considerando la modulazione C-G si potrà far sentire il F
per precisare che siamo in C e non nella tonalità di G (che contiene F#).

il secondo momento presenterà un'armonia neutra rispetto alle due tonalità in relazione,
con accordi comuni a entrambi o anche solo un accordo neutro detto accordo perno.

Es: nel momento neutro della modulazione da C a G
non dovranno essere presenti accordi che contengano il F.
Mentre il I, il III, il V (quest'ultimo senza la settima) della tonalità di C maggiore,
possono essere considerati accordi neutri rispetto alla tonalità di G.
Perchè non contengono il F (che nella tonalita di arrivo si presenta alterato).

Nel terzo momento avviene la modulazione vera e propria,
cioè si presenta il suono che nella tonalità di arrivo è differente.
Es: nella modulazione da C a G si presenta il F#
(contenuto in G7+, Bm , D7, F#mb5, cioè sui gradi I, III, V, VII della tonalità di arrivo.

Nel quarto momento si conferma la tonalità di arrivo con una cadenza in quel tono.

Stabilite le linee generali, di seguito vedremo ogni modulazione-vicina nel particolare.

Modulazione C - Am

La tonalità di C maggiore ha in comune con quella di A minore
tutti gli accordi della forma discendente di quest'ultima.

Al contrario la regione ascendente di A minore ha solo un accordo in comune la tonalità di C, il I cioè Am.
Tutti gli altri gradi della regione ascendente minore presentano accordi diversi da quelli di C e quindi sono accordi modulanti.

In altre parole tutti gli accordi di Am che contengono il F# o il G# sono modulanti rispetto alla tonalità di C,
e ci segnalano che siamo nella tonalità di Am e non più in quella di C.

C maggiore
A minore

Quindi sarà evidente il passaggio dalla tonalità di C a quella di Am
quando compariranno gli accordi della regione ascendente di Am
considerata in questo caso come la tonalità di arrivo della modulazione.
Quelli considerati migliori sono il II, il V e il VII (Bm, E7, G#dim).
Il modo più forte per confermare la tonalità di arrivo è naturalmente il movimento V - I (E7 - Am).

A questo punto hai tutto quello che ti occorre per affrontare la parte pratica.
Ti consiglio di affrontare la modulazione rispettando i suoi 4 momenti di sviluppo.


1 frase 2 frase
batt 1 2 3 4 5 6 7 8
tonalità di partenza regione neutra modulazione cadenza tonalità di arrivo

Al principio potrà esserti utile rifarti a questa divisione della battuta.
La nota modulante, cioè quella estranea alla tonalità di partenza,
potrà comparire alla 4a battuta o all'inizio della 5a,
ovvero come ultimo accordo della prima frase o al principio della seconda frase.
La zona neutra potrà essere di più accordi o di uno solo.
Dipende da come organizzi la frase.

E adesso al lavoro;
ricorda che con questi strumenti armonici Chopin ha scritto valzer indimenticabili,
intimi, struggenti e molto espressivi.
E' da allora che la C e Am sono considerate come una tonalità unica.

E questo è lo spirito con cui dovrai intendere il rapporto tra due tonalità relative.
Quello di considerarle come un'unica tonalità allargata.


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