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Gli accordi di nona

L'accordo di settima diminuita

Dove introdurlo

La sua scala


Todtenschlaule Aprile 1918

Se sopra un accordo di settima aggiungiamo un'ulteriore nota (sempre a distanza di terza dalla nota più alta)
otteremo un accordo di nona, cioè un accordo di cinque suoni (fondamentale, 3, 5 ,7, 9).

Gli accordi di nona si trovano solitamente sul V grado della tonalità di impianto.
L'intervallo di nona può essere Maggiore (Sol7/9) o minore (Sol7/b9).

Come viene evidenziato nel pentagramma sotto, tre dei cinque suoni che lo compongono hanno un movimento obbligato, perché il Si (sensibile) deve salire al Do (tonica), Il Fa e il La, rispettivamente settima e nona dell'accordo, sono dissonanze e quindi nella risoluzione naturale devono scendere.


Nella normale disposizione a 4 parti gli accordi di nona si scrivono incompleti
cioè escludendo uno dei cinque suoni che li compongono.
Solitamente si elimina la fondamentale dell'accordo che rimane sottintesa.
O in alternativa si elimina la quinta.

Se eliminiamo la fondamentale di un accordo di nona maggiore
otteniamo un accordo seminidiminuito ( terza battuta es sopra).
Questo tipo di accordo si trova sul VII grado del modo Maggiore,
sul II grado non alterato e sul VI grado alterato del modo minore ( Fa#, La , Do, Mi)

Se eliminiamo la fondamentale di un accordo di nona minore
otteniamo un accordo diminuito ( quarta battuta es sopra).
Questo tipo di accordo si può trovare sul VII grado del modo minore.

Tra tutti gli accordi di nona quest'ultimo, con la fondamentale sottintesa e la nona bemolle,
è il più utilizzato per alcune sue particolarità che permettono di muoversi rapidamente tra tonalità diverse.
Questo accordo non definisce una tonalità e solo la sua risoluzione può dirci la tonalità alla quale appartiene.
Per questo forse ho sentito Schonberg chiamarlo accordo vagante.

L'accordo di settima diminuita

Studio questo accordo prendendo come modello il Sol#dim, cioè l'accordo di settima diminuita costruito sul VII grado della scala di Lam (G#, B, D, F).

 

Come si vede dal pentagramma sopra, ogni suono dell'accordo di settima diminuita misura la stessa distanza dal suono precedente e da quello successivo.
La distanza che li separa è di tre semitoni cioè è un intervallo di terza minore.
Si potrebbe dire che questa scala di 4 suoni che procedono per terza minore
divide in tre parti uguali la scala cromatica dei dodici suoni.

Potranno esserci solamente altre due accordi di quattro suoni con questa architettura
perchè procedendo verso il registro alto o basso, la scala in oggetto si ripete senza alcuna variazione

C7 dim (C, Eb, Gb, Bbb) C Db D Eb E F Gb G Ab Bbb Bb B C
C#7 dim (C#, E, G, Bb) C C# D D# E F F# G G# A Bb B C
D7 dim (D, F, Ab, Cb) C C# D D# E F F# G Ab A Bb Cb C

La tabella sopra vuole evidenziare che questi tre accordi utilizzano ed esauriscono
tutti i dodici suoni della scala cromatica.

Infatti gli accordi di settima diminuita sono solo tre.
Quindi per potersi presentare in tutte le dodici tonalità del circolo delle quinte
ognuno di questi tre accordi dovrà essere nominato e interpretato in 4 modi diversi.
Solo così avremo un accordo di settima diminuita per ognuna delle dodici tonalità
che si formano su ogni suono della scala cromatica (o sul circolo delle 5)

Per esempio il G#7dim, il VII grado del lam, formato da G#, B, D, F
può essere chiamato e inteso anche come B7dim, D7dim, F7dim.
Ovvero per via della sua particolare architettura, i quattro suoni che formano questo accordo
possono essere interpretati e scritti (grazie ai principi dell'enarmonia) come fondamentali di quell'accordo stesso.

 

Questo implica che l'accordo di G#7dim conterrà le stesse note dell'accordo di B7dim, D7dim, F7dim
ma ognuna di queste quattro interpretazioni avrà una risoluzione diversa.

Infatti ques'accordo non impone una preparazione, anche se è consigliata l'introduzione
per intervallo congiunto o vicino, evitando possibilmente i saldi
che sottolineano le dissonanze melodiche e armoniche.
Questo accordo richiede invece una risoluzione, che può essere naturale o anticipata.

Il movimento delle fondamentali nella risoluzione naturale non sarà più il classico V-I
perchè anche il VII trova la risoluzione naturale sulla tonica maggiore o minore.
Quindi il movimento sarà VII-I.
(Anche se la giustificazione armonica dell'accordo di settima diminuita
vuole che questo sia inteso come accordo sul V grado con nona bemolle e fondamentale sottintesa).

Potendo essere interpretato e nominato in quattro modi diversi
ogni accordo di settima diminuita avrà otto risoluzioni naturali,
quattro sulla tonica maggiore e quattro sulla tonica minore.

E questo naturalmente ci può essere di grande aiuto per modulare
perchè potremo introdurre l'accordo di settima diminuita in una tonalità e risolverlo in un'altra.

Come abbiamo visto la risoluzione naturale presenta
il movimento obbligato di tre delle sue quattro note:

La sensibile (fondamentale dell'accordo) deve salire alla tonica (G#-A),
la quinta (diminuita) e la settima sono dissonanze e quindi devono scendere.

 

L'esempio sopra dimostra che la risoluzione naturale dell'accordo di settima diminuita
si ottiene costruendo un accordo maggiore o minore su qualsiasi nota alzata di un semitono
di ognuno dei quattro suoni che lo compongono .

Quindi possiamo dire che l'esempio sopra mostra le otto risoluzioni naturali dell'accordo di G#dim.
In ognuna delle quattro interpretazioni dell'accordo di G#dim,
la risoluzione si presenta prima in modo minore e poi in maggiore.

Chiamiamo invece risoluzione anticipata il movimento VIIdim-V che vede l'accordo di settima diminuita trasformarsi in accordo di dominante (quello del V grado) prima di risolvere sul I grado (sempre maggiore o minore).

 

Osserviamo che per ottenere una risoluzione anticipata basta abbassare qualsiasi nota dell'accordo di settima diminuita di un semitono, perchè questo si trasformi in quattro diversi accordi di settima di dominante (V7) come si chiarisce nel pentagramma sopra.

L'audio dell'esempio permette di ascoltare prima le risoluzioni in minore e poi in maggiore.
Quindi anche nel caso della risoluzione anticipata
l'accordo di settima diminuita presenta otto risoluzioni anticipate.

Dove introdurre l'accordo di settima diminuita.

L'accordo di settima diminuita si trova naturalmente nel VII grado del modo minore,
ma può essere introdotto anche come dominante secondaria, al posto dell'accorda di settima di dominante.


Dominanti secondarie nel modo maggiore (V7 e VIIdim)

I II III IV V VI VII I
C Dm Em F G Am Bmb5 C
  A7 B7 C7 D7 E7 *  
  C#dim D#dim Edim F#dim G#dim *  

* Il VII non può essere preceduto dalla sua dominante
perchè la struttura particolare dell'accordo dissonante (b5),
impedisce che possa assumere seppur in modo passeggero la funzione di tonica.

Dominanti secondarie nel modo minore (V7 e VIIdim)

Regione ascendente Regione discendente
I II III IV V VI VII I I VII VI V IV III II I
Am Bm C5# D E F#mb5 G#dim Am Am G F Em Dm C7+ Bmb5 Am
  F#7 * A7 B7 * *     D7 C7 B7 A7 G7 *  
  A#dim   C#dim D#dim         F#dim Edim D#dim C#dim Bdim *  

*Anche questi accordi non possono essere intesi come tonica perchè dissonanati
e quindi l'idea che siano introdotti da una loro dominante è esclusa.

La tabella sopra riepiloga tutte le dominanti secondarie possibili nel modo maggiore e nel modo minore.
Che d'ora in poi potranno essere accordi di settima di dominante (che risolveranno in V-I)
o accordi diminuiti evidenziati in giallo che risolveranno con il movimento VII-I delle fondamentali
(oppure VII-V-V in caso di risoluzione evitata).

Sviluppando queste premesse e prendendo come esempio l'accordo di settima diminuita
costruito sul VII grado di Am cioè G#° (G#-B-D-F),
si può ancora notare che questo accordo diminuito
introdotto come dominante secondaria che risolve in Am o A,
può essere inteso come:

DS (dominante secondaria) del II grado di G (Am)
DS del III grado di F#m (A)
DS del III grado di F (Am)
DS del IV grado di E (A)
DS del V grado di D o Dm (A)
DS del VI grado di C (Am)
DS del VI grado di C#m (A)
DS del VII di Bm (A)

Lo stesso accordo inteso come suo equivalente enarmonico, per esempio (B-D-F-Ab)
può essere inteso come dominante secondaria che risolve in C o Cm, quindi

DS (dominante secondaria) del II grado di B (Cm)
DS del III grado di Am (C)
DS del III grado di Ab (Cm)
DS del IV grado di G (Cm)
DS del V grado di F o Dm (C)
DS del VI grado di Eb (Cm)
DS del VI grado di Em (C)
DS del VII di Dm (C)

Naturalmente anche le rimanenti due interpretazioni enarmoniche dell'accordo ( e )
offrono analoghe possibilità di risoluzione.

La scala

La scala più utilizzata e a cui sono riconducibili le altre è la scala che alterna un tono a un semitono.
In questa scala la fondamentale sale di un tono intero e prosegue di un semitono.
E questo modello (T-S) si ripete per tutta la scala in tutti i suoi registri.

  tono semit tono semit tono semit tono semit  
G#dim G# A# B C# D E F G G#
Bdim B Db D E F G Ab Bb B
Ddim D E F G Ab Bb Cb C# D
Fdim F G Ab Bb Cb Db Ebb E F

La tabella sopra mostra le scale diminuite che si possono costruire sul G#dim
e sulle altre tre interpretazioni di quell'accordo.
In pratica dopo ogni nota reale, (appartenente all'accordo diminuito),
si può salire di un tono o scendere di un semitono
Le scale sono naturalmete uguali, cioè sono composte dagli stessi suoni,
che di volta in volta possono assumere nomi diversi e diversa posizione sui gradi della scala.

La singolarità più evidente della scala diminuita è quella di essere composta da otto suoni
a differenza delle scale maggiori e minori che si compongono di sette suoni.


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