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Studio 51A - quarto periodo

 
Secondo i quaderni di Adrian
il quarto periodo termina la prima frase con una cadenza sospesa sulla tonica
mentre la seconda frase si chiude con una modulazione al tono della dominante.
      V-I     V di V I (G)

Così ho impostato gli obblighi armonici del quarto periodo sulla tabella (sopra).
E dopo aver deciso di sviluppare la sezione B nel relativo della dominante (Em, il relativo minore di G)
ho iniziato a completare la tabella indicando gli accordi liberi e il ritmo armonico.

Questo procedimento avrebbe dovuto aiutarmi a rimanere
all'interno della forma scolastica oggetto di questo studio.

Ma non è andata così.

Sezione A
I VI V I-VII I VI V-V di V I
Cm Ab G Cm-Bdim C Am G-D7 G
1a frase 2a frase
 
Sezione B  
Em Am D#dim G-G7
I IV VII I-V

Dopo molti tentativi decido allora per questa struttura armonica (sopra)
che presenta la prima frase in tonalita minore (Cm) e la seconda nella medesima tonalità
ma questa volta nel modo maggiore (C). Il passaggio tra questi due modi è molto semplice grazie alla dominante comune (G) o al VII grado diminutito che può facilmente sostituirsi alla dominante.

La sezione B invece è nata nella tonalità di Em.
Ma visto che rimane sempre nell'ambito della regione discendente della scala minore melodica
(quindi con C e D naturali), potremmo anche intendere questa sezione nella tonalità di G
(come VI-II-VII-I).

Ho voluto elaborare questa griglia armonica per pianoforte.
Dopo i bassi mi sono messo a lavorare alla linea melodica
avendo in testa il la divisione ritmica di di Interplay di Bill Evans,
che ho poi usato per buona parte della linea melodica.
Un esperimento interessante che spero mi apra le porte all'utilizzo delle terzine,
divisione poco praticata nel contrappunto e di cui ho ancora scarsa esperienza.

Dopo le sezioni A e B di solo piano, il ritorno alla sezione A è per un trio di fiati,
accompagnati dal pianoforte sull'armonia di A, ma questa volta presentando le frasi nello stesso modo (quello minore), mentre i fiati si sviluppano secondo sensibilità semicontrappuntistiche.
Cerco di rendere ben chiaro il profilo melodico delle diverse voci dei fiati semplificando quanto possibile le figure di accompagnamento del piano.

Quella che sarebbe considerata la sezione A' nella forma scolastica è anche il punto di culmine
di questo studio. Che prosegue ancora (batt 25) con una sezione che penso di poter definire A'',
un esperimento che ho voluto fare riproponendo la melodia integrale del pianoforte,
a cui questa volta si aggiungono fiati lunghi che contrappuntano con la linea melodica del pianoforte.

Nell'equilibrio di questa forma, la sezione A'' è certamente di troppo.
Ma questo elaborato risponde alle logiche dello Studio, vuole indagare, osservare,
definire il suo oggetto.

La cadenza finale arriva dopo la sezione B a batt 37,
e chiude brutalmente con una brevissima coda di tre battute in C maggiore.

Una forma non simmetrica che presenta un raro e scombinato tentativo
di sviluppo tematico, quello ben descritto da Charles Rosen come
"tecnica di scomposizione dei frammenti separabili
e loro ricombinazione in nuovi raggruppamenti".
Un primo tentativo che trovo interessante.

Mi piace che non sia simmetrico e quadrato.
che la melodia cerchi spazi comuni a tempi diversi
e provi a svilupparsi anche a cavallo di frasi negative.
Mi sorprendono le suggestioni del colore timbrico,
che sanno cambiare rapidamente l'umore del brano.

La musica sembra procedere con un flusso continuo che mi sembra coerente,
a volte convenzionale ma mai privo di interesse.

La caratteristica più tipica di questo studio mi sembra la sua organizzazione melodica
che vede rispondere alla frase di proposta con una frase negativa
mentre la sezione B che segue la seconda frase è una risposta positiva
alla prima frase. La risoluzione della tensione introdotta da questo squilibrio
è secondo me quanto questo studio offre di gradevole all'ascolto.
L'altro fattore di instabilità di questa forma si manifesta nella sensazione di ascoltare
qualcosa di già sviluppato, un discorso che era gia iniziato prima del nostro arrivo.
Ma presto, dopo il quinto e ultimo periodo,
inizierò lo studio delle forme doppie, della romanza senza parole.
Dove ci sarà il tempo di dire tutto con la necessaria preparazione,
una forma completa e versatile che probabilmente rimarrà poi
la forma definitiva dello sviluppo della mia musica.

  
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